martedì 26 febbraio 2013

CREDO. IN QUESTO E NON SOLO.

Credo.



 


Credo nel sole e nei suoi poteri curativi. Perché la Felicità è una questione di testa. E di cuore.
Credo negli amici, quelli veri. Della serie che bastano le dita di una mano per elencarli ed un gesto per riconoscerli. 
Credo negli errori, negli sbagli che lasciano segni indelebili lì dove l'unica cura possibile è il tempo. O la cioccolata. 
Credo nei pomeriggi passati sotto le coperte, mentre fuori piove e la riproduzione causale dell'ipod finisce per proporti sempre Venditti. E tra parole recitate magistralmente miste ad esperienze di vita reale, le emozioni prendono forma.
Credo nei cambiamenti, nel coraggio di abbandonare certezze ormai consumate per lasciare spazio a sogni informi desiderosi di tramutarsi in concretezza.
Credo nei messaggi. Quelli lunghi, sentiti, scritti di getto e poi nascosti tra le bozze. E che siano d'Amore, perché la forza motrice non può che risiedere lì. 
Credo nelle farfalle nello stomaco, nelle mani che tremano e negli occhi che brillano. Nelle notti insonni passate ad aspettare un messaggio che non arriverà mai.
Credo in "Sex and the City", consapevole del fatto che in quelle quattro donne tutte pettegolezzi e frivolezze c'è un poi di noi. E tanto da imparare.
Credo nella sensualità di un maglione di cachemire color panna, nell'eleganza degli orecchini di perle che più sono piccole e più catturano l'attenzione.
Credo nel cappuccino sorseggiato al tavolino di un bar, mentre gli occhi trovano rifugio dietro la maestosità di un paio di occhiali e le dita giocano timidamente con i capelli. Che non manchi la brioche e che sia ripiena di marmellata.
Credo nelle mani che senza smalto per me non sono mani, nel mascara che ti fa occhi di gatta e non smetteresti mai di stenderlo. Nel rosa, nel sorriso che (non starebbe a me dirlo) è l'accessorio più bello che una donna possa indossare. 
Credo nelle sorprese, nel mazzo di peonie che metti lì, all'angolo della scrivania, e subito tutto ti sembra più leggero. Nel gelato mangiato d'inverno, sul divano, davanti ad una commedia americana. Nel bianco. Bianche le lenzuola, un dettaglio, il reggiseno di pizzo, un angolo della casa.
Credo nei sogni, che al contrario di ciò che si può pensare, non sono fatti per rimanere chiusi in un cassetto. 








martedì 5 febbraio 2013

LA VERITA' E' CHE NON GLI PIACI ABBASTANZA

Che noi donne viviamo nel nostro mondo fatto di complessi, pensieri contorti e evidenze ignorate, è ormai una questione largamente appurata. Il dramma avviene quando tutto ciò entra in collisione con gli uomini. 





Quello che “tu sei troppo per me”.
Quello che stasera non si esce perché piove, c'è nebbia, vento, fa freddo. Ci manca solo un bel "non ci sono più le mezze stagioni" e completiamo la fiera delle banalità.
Quello che tenta di sedurti con frasi a suo dire ad effetto, ignorando che la tecnica dei baci Perugina andava di moda alle medie.
Quello che un sms devi meritarlo.
Quello che parla di quanto è affascinante, bravo, intelligente, carismatico, intraprendente, un vero leader. Dai ragazze, facciamo un bello sbadiglio di gruppo.
Quello che a seconda dei risultati calcistici della propria squadra subisce sbalzi d'umore degni della fase premestruale.
Quello che la colpa è sempre tua. Anche quando tu non c'entri niente. 
Quello che vuole la donna matura e poi lo ritrovi sempre con le bambine.
Quello che sostiene di apprezzare l'intelligenza, ma se non hai scollatura e tacco 12 non ti degna di uno sguardo.
Quello che "mi piaci? sì, no, forse".
Quello che si fa desiderare. Della serie: vogliamo invertire i ruoli?
Quello che di cerette e trucchi ne sa più di te.
Quello che di punto in bianco decide di non farsi più sentire. E tu aspetti, aspetti, aspetti. Sì, aspetti un treno all'aeroporto.
Quello che ti definisce unica. E tu ti domandi se sia un soprannome affettuoso visto che lo dice contemporaneamente ad altre dieci ragazze.
Quello che dopo il primo appuntamento ti presenta genitori, zii, nonni e bisnonni. Puntualmente questo soggetto sparisce dopo qualche settimana.
Quello che "io sono diverso". E ti rendi tragicamente conto che è peggio degli altri.
Quello che fisicamente ci siamo, di testa no.
E quello che di testa ci siamo, ma fisicamente no.





La verità è che non gli piaci abbastanza. E tranquilla, il problema non sei tu. Il problema è proprio lui.

NB: se il soggetto in questione rientrasse in una delle categorie sopra citate, ma assomigliasse ad uno dei ragazzi nelle foto, io fossi in voi un pensierino ce lo farei lo stesso.